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Viaggi

DOVE OSANO I CINQUANTINI

LA STRAORDINARIA AVVENTURA DI MIRCO E ALICE: LA LORO PARIGI-DAKAR SU DUE PIAGGIO CIAO 50

UN VIAGGIO DIFFICILE, LUNGO 23 GIORNI E 4.601 KM; UN’IMPRESA RIUSCITA, NARRATA DAL GIORNALISTA KLAUS NENNEWITZ CHE HA INCONTRATO LA COPPIA, APPASSIONATA DI VIAGGI ON THE ROAD, AL MOTOR BIKE EXPO 2023 DI VERONA.

Marzo 2023 – L’eclettico e inarrestabile ingegnere-giornalista Klaus Nennewitz ha un gran fiuto per le notizie che piacciono ai nostri lettori. Come questa: ha scovato una coppia davvero originale, Mirco e Alice, appassionati di viaggi in moto: negli ultimi dieci anni hanno girato l’Europa da nord a sud, compresi i Balcani, e poi l’Africa fino al Senegal; e ancora, hanno attraversato il Sud America. Poi un “colpo di fulmine” per il ciclomotore Piaggio CIAO 50 che dormicchiava in garage da 30 anni… da lì è partita la fantastica avventura, che ci racconta Klaus.

Articolo di Klaus Nennewitz: Un viaggio in moto in Africa è difficile e impegnativo, ma affrontarlo su un ciclomotore Piaggio CIAO di 50cc diventa una spedizione avventurosa, con molte incognite. Soprattutto quando ci vogliono 23 giorni, in agosto, per percorrere 4.601 km da Parigi, in Francia, a Dakar in Senegal. Ed è quello che hanno fatto Mirco Targon e sua moglie Alice Zanni.

Appuntamento al Motor Bike Expo di Verona, nel gennaio 2023, per incontrare questa simpatica coppia italiana: Mirco, 48 anni, e sua moglie Alice, 39 anni, che hanno guidato due CIAO da Parigi a Dakar nell'agosto 2022. I due sprizzano energia e carisma positivo. Sono perplesso e chiedo subito: “Cosa vi ha spinto a sottoporvi ad affrontare una simile impresa?” Mirco mi spiega con calma: “Da tempo siamo spinti da un forte bisogno di vivere insieme le nostre passioni e fare ciò che più amiamo: scoprire cose nuove, incontrare persone, mettersi in gioco e, naturalmente, viaggiare in moto. Eravamo consapevoli che il tour verso Dakar in motorino sarebbe stato un viaggio molto difficile, ma eravamo aperti ad accettare qualsiasi cosa il destino avesse in serbo per noi. Affrontare gli aspetti positivi e negativi con una visione positiva del mondo è ciò che ci spinge”. OK, dico io, ma per un viaggio simile occorre una moto non un cinquantino… “Negli ultimi anni abbiamo fatto molti viaggi in moto dove tutto era organizzato - continua Mirco - i CIAO ci permettono di andare a bassa velocità, così abbiamo riscoperto la gioia di stare sulla strada senza pensieri e senza la tensione frenetica di raggiungere una destinazione. In sella ai ciclomotori, ci godiamo tutto ciò che ci circonda in modo completamente diverso. Ogni cambiamento di colori, di odori e di clima è molto più diretto e si assapora ogni singolo momento che la strada ci regala. Percorriamo solo strade secondarie e attraverso piccoli villaggi, dove sperimentiamo il contatto diretto con le persone e suscitiamo la loro curiosità".

Fonte immagine: www.facebook.com/23miral

Il CIAO redivivo. Autunno 2020, Mirco si mette a ripulire il garage e si imbatte nel suo Piaggio CIAO, che vegetava lì da circa 30 anni. Amore, passione, pelle d'oca: restaura completamente il ciclomotore, che non passa inosservato ad Alice: anche lei si innamora del suono timido e squillante del motore, e poco dopo in garage c'è un secondo CIAO. Nel 2021, hanno iniziato la loro prima maratona di viaggio sui ciclomotori, ora restaurati, fino a Capo Nord, una meta super classica per scooteristi e motociclisti. Ma in quel viaggio (che già è una bella impresa da affrontare in sella a ciclomotori), mancava ancora quel senso di avventura che loro cercavano e così, al ritorno, hanno subito iniziato a pianificare il successivo viaggio in Africa.

L’eroe di Dakar, Franco Picco, come vicino di casa. L'incontro con la leggenda di Dakar (2015 FIM Cross-Country Rally Legend) e vicino di casa Franco Picco (famoso pilota motociclistico specializzando in rally raid: 29 partecipazioni al Rally Dakar, due vittorie al Rally dei Faraoni, di cui la prima su Gilera nel 1992, ndr), e le sue narrazioni delle imprese africane, ha infine portato alla decisione che Mirco e Alice hanno preso nel gennaio 2022: percorrere il tragitto da Parigi a Dakar, in piena estate, sui loro due ciclomotori! Lo start il 31 luglio 2022 sotto la Torre Eiffel; nella prima parte del viaggio hanno percorso circa 200 km al giorno sulle strade di campagna francesi fino al porto dei traghetti di Sète, da dove hanno attraversato il Mediterraneo. Il sesto giorno Alice e Mirco hanno messo piede sul suolo marocchino a Tangeri e si sono diretti a sud lungo l'Atlantico. Sulle strade dissestate, i CIAO privi di sospensioni posteriori hanno presto fatto sentire il sovraccarico: i bulloni si sono allentati a causa delle vibrazioni e gomme bucate hanno ripetutamente richiesto interventi a bordo strada. L'undicesimo giorno hanno raggiunto Tantan, passando per Essauira e Agadir, dove il vento sabbioso era un problema insidioso, costringendo Mirco a montare più volte la tenda a bordo strada per coprire i motorini e per pulire i carburatori.

I nemici dei ciclomotori: vento, sabbia, caldo, strade dissestate. La pianificazione del viaggio si è limitata alle soste per il carburante, poiché la capacità del serbatoio da 2,2 litri dei CIAO consentiva un'autonomia di circa 90 km. Pertanto, su ogni motorino venivano stivate taniche di riserva con una capacità totale di 20 litri, sufficienti per quasi 800 km.
In Mauritania, la cinghia di trasmissione del CIAO di Alice ha ceduto, e inoltre i forti venti provenienti dall'Oceano Atlantico hanno messo a dura prova i due coraggiosi giramondo. Il 14° giorno, la tappa più lunga li ha portati a Dakhla con temperature ben superiori ai 40°C, dove c'è stato il tempo per un “tagliando” serio ai veicoli.

In Mauritania i momenti più difficili: i due proseguono sui loro motorini, tra strade dissestate e pozzanghere… Alle spalle di Nouakchott entrambi i ciclomotori smettono di funzionare a causa della benzina annacquata. Le ore di spinta, anche in salita con un caldo soffocante, esauriscono le loro ultime forze; e anche le tre ore di attesa per entrare in Senegal sono logoranti. Mirco dice: "I ciclomotori non sono certo adatti per le condizioni stradali e meteorologiche che abbiamo dovuto affrontare, quindi è necessaria una buona preparazione del guidatore e del veicolo. Questo include una buona forma fisica e una certa capacità di resistenza a disagi ed a condizioni estreme. Il caldo, il vento e la sabbia, le forature, le condizioni stradali e i passaggi di frontiera ci hanno messo costantemente alla prova. Ogni giorno in sella abbiamo visto il sole sorgere, e in alcuni casi anche tramontare; ma, anche con i grandi problemi, come la fatica, la stanchezza, il sudore e la sabbia, non abbiamo mai perso il sorriso, perché avevamo sognato questa esperienza e l'avevamo programmata da tempo. Nulla ha potuto smorzare la nostra gioia di intraprendere finalmente un viaggio così unico, e di sfruttare di godere al meglio ogni momento". È lo spirito dei veri viaggiatori!

La meta: Dakar! Sulla strada per Saint Louis, in Senegal, vengono sorpresi da un temporale monsonico: possono solo proseguire a passo d'uomo, mentre vengono costantemente sorpassati dalle auto. Una delle auto che li aveva appena superati, suonando forte il clacson, scomparve una frazione di secondo dopo in un enorme tombino senza coperchio!
Il 23° giorno del loro viaggio, i due valorosi raggiungono finalmente Dakar, con "sentimenti contrastanti tra la gioia per ciò che hanno raggiunto e la tristezza per la fine dell'avventura", confessano. Quali i ricordi più vividi di questo viaggio avventuroso di tre settimane? Alice prende ora la parola: "I paesaggi, sempre più belli e mutevoli. Dopo essere partiti dal vivace e colorato centro di Parigi, abbiamo attraversato ampi e coltivati tratti di campagna francese fino a sud, dove profonde gole, piccole colline o vigneti ben curati facevano da proscenio. A Montpellier abbiamo raggiunto il mare, dove abbiamo trascorso due giorni durante la traversata, per poi proseguire il viaggio attraverso il Marocco, ormai europeizzato, un Paese con gente ospitale che ha un forte desiderio di crescere e svilupparsi.

Più si andava a sud, più il paesaggio cambiava: la flora ingialliva e alla fine scompariva per lasciare il posto a distese infinite di sabbia, vento e roccia. In Mauritania, i militari e la sabbia in tutte le sfumature possibili hanno dominato il ‘film quotidiano’ fino a Nouakchott, dove il traffico cittadino disordinato e le enormi fogne per le strade sono state un impatto duro e crudo con la realtà. Poi in Senegal, acque ricche di pesce, insieme a una ricca fauna e flora con persone che a prima vista non possedevano nulla, ma che in realtà portavano con sé una grande ricchezza nascosta dietro l'accoglienza premurosa e attenta dello straniero, ovvero un'incrollabile gioia di vivere".

Gli eroici ciclomotori. Durante il viaggio, Mirco ha trascorso circa un'ora ogni sera per la manutenzione dei due fragili CIAO. Il caldo, il vento, la sabbia, ma anche l'umidità, le condizioni delle strade e la dogana sono state le maggiori sfide di questo viaggio. Tuttavia, i problemi tecnici sono stati relativamente gestibili e limitati a: alcuni contatti di accensione, 1 cinghia trasmissione, 1 candela, 3 gomme bucate e 1 pneumatico posteriore, pesi centrifughi del variatore, 1 supporto navigatore rotto, rottura del cavalletto principale, perdita di alcuni bulloni. Nel Sahara occidentale e in Mauritania è stato necessario pulire i filtri dell'aria a intervalli di un'ora, effettuare diverse regolazioni dei carburatori e rimuovere ripetutamente la sabbia dai sistemi di accensione e dai variatori.

Mirco e Alice al Moto Bike Expo 2023 (nella foto) hanno presentato il loro libro che narra del fantastico viaggio in CIAO da Parigi a Dakar (100 pagine, in lingua italiana): può essere ordinato al prezzo di 20 euro (escluse le spese di spedizione) chiamando Mirco Targon al numero +39-340-3396606. Il ricavato sarà devoluto all'organizzazione umanitaria Energia e Sorrisi - energiaesorrisi.org - che sostiene progetti di aiuto in Africa attraverso viaggi in moto.

Alla fine, una domanda mi preme: come fa questa coppia a raccogliere il budget per finanziare i viaggi in moto o le traversate dell'Africa in motorino (costo totale del viaggio circa 6.000 euro)? La chiave è ancora una volta la loro passione comune: qualche tempo fa, i due hanno venduto la loro grande casa e si sono trasferiti in una più piccola. Vivono senza lussi e usano i loro risparmi completamente per i viaggi. Mirco e Alice vivono davvero fino in fondo il sogno comune di scoprire il mondo su due ruote, e a questo subordinano tutto il resto, amano essere persone semplici e senza pretese, proprio come il ciclomotore Piaggio CIAO, dal 1967 compagno di intere generazioni di italiani con la sua ingegnosa semplicità. Klaus Nennewitz.

Si ringraziano l’autore e i protagonisti Mirco e Alice per questa bellissima storia. Foto di Mirco Targon e Alice.

Klaus Nennewitz - Motorcycle Press International:
www.klaus-nennewitz.com

Occhio a quei due: la prossima avventura potrebbe essere in Vespa.
Contatti Mirco e Alice:
www.facebook.com/23miral
www.instagram.com/miral.eu