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Viaggi

VIAGGIO SLOW IN SOLITARIA

L’IMPRESA DI MARCO TENERINI: 5.000 CHILOMETRI IN SELLA AL SUO CICLOMOTORE CIAO “OSTINATO”, DALLA TOSCANA A CAPO NORD. QUI L’INTERVISTA

Marco Tenerini e il suo Ciao, chiamato “Ostinato”: insieme hanno ammirato l’aurora boreale a Capo Nord, in Norvegia.
Il ritratto a sinistra è firmato dal fotografo Fabio Faccioli; fonte immagini: la pagina FB di Marco, Ostinato test_sociale Fan Club:
www.facebook.com/ostinatotestsociale

Novembre 2022 – Il nome di Marco Tenerini va inserito a pieno titolo tra i grandi viaggiatori su due ruote. Di quelli capaci di affrontare difficoltà, disagi e imprevisti pur di raggiungere la meta. Tra quelle più gettonate dai riders, c’è Capo Nord (Nordkapp in norvegese), il mitologico promontorio considerato il punto più a nord d’Europa, nella Norvegia settentrionale, a circa 500 km oltre il Circolo Polare Artico, reso magico dallo spettacolo dell’aurora boreale.

(Info su Visit Norway: www.visitnorway.it/dove-andare/norvegia-settentrionale/capo-nord).

Marco Tenerini – Official instagram clip video - Prima della partenza:
www.instagram.com/p/CjFs5yyq_2n

Ciò che rende ancora più speciale la sua impresa – “Ostinato Nordkapp Ciao Tour” – è che l’ha compiuta in sella ad un ciclomotore, un Piaggio Ciao, da lui battezzato “Ostinato”, del 1984. Impresa seguita sui vari canali social da oltre 30 mila fans, citata da giornali e radio nazionali. Tra l’altro, ‘celebrando’, il 55° compleanno del Ciao, il primo ciclomotore prodotto da Piaggio (1967-2022), il “Cinquantino” coraggioso che è arrivato perfino a Capo Nord.

Fonte immagini: www.facebook.com/ostinatotestsociale

A impresa compiuta, riprese le forze, accolto con entusiasmo dagli amici e dai social fans, Wide l’ha contattato per saperne di più. Ecco l’intervista a Marco Tenerini, che sprizza simpatia da toscano verace qual è, e che si è perfino fatto tatuare sul polpaccio i simboli della sua, indimenticabile, impresa norvegese: il Ciao e la celebre scultura in ferro, un mappamondo gigante, che domina il promontorio di Capo Nord.
Chi è Marco Tenerini?
Ho 47 anni, sono nato a Massa dove vivo; e mi piace anche citare che ho vissuto 13 anni a Capraia, una piccola isola dell’arcipelago toscano, perché mio padre era lì il guardiano del faro; amo fare surf, pescare e affrontare viaggi avventurosi”.
È anche appassionato di viaggi on the road, in solitaria…Come è nata l’idea di questo ride?
Si, amo viaggiare. L’anno scorso decisi di compiere il ‘cammino di Santiago’ con una vecchia bici Graziella, per riuscire ad arrivare a Compostela in circa 15 giorni rispetto ai 30 necessari a piedi, considerando la partenza dalla Toscana. Quell’esperienza di viaggio mi ha fatto innamorare delle avventure in solitaria, per cui quest’anno ho deciso di alzare l’asticella e sfidarmi: andare a Capo Nord! Ma 5.000 km in bicicletta erano davvero troppi rispetto al tempo che avevo a disposizione; per cui ho cercato una soluzione che si è concretizzata nel Ciao, che mi dava il giusto tempo di percorrenza e l’adeguata dose di avventura che cercavo”.

Marco Tenerini: viaggio in bicicletta sul Cammino di Santiago di Compostela, fino a Finisterre (Galizia), uno dei punti più occidentali della Spagna peninsulare. Fonte immagini: www.instagram.com/test_sociale

Ma perché ha scelto proprio il Ciao?
“Il Ciao – Ostinato è il nome del mio Ciao – è nel mio immaginario: il primo dei motorini che ha reso indipendente la mia adolescenza. Poi, la sua velocità contenuta mi ha fatto apprezzare e godere dei paesaggi attraversati, senza contare la sua eco-sostenibilità: nonostante non ci si creda, ho consumato circa 270 euro di miscela!”.

Marco Tenerini – Official Instagram clip video – On the road:
www.instagram.com/p/Cje4iQXqC_q

Come ha organizzato il viaggio, quale l’itinerario seguito?
La mia unica organizzazione è stata digitare su Google ‘naviga verso Capo Nord’, e da lì ho previsto tappe di circa 250 km giornalieri (circa 10/12 ore al giorno guidando il Ciao). Sono partito da Viareggio a fine settembre, per raggiungere la Riviera del Garda; poi attraverso il Brennero fino a Innsbruck in Austria. E, attraversando tutta la Germania, sono giunto al porto di Travemunde (Lubecca). Un traghetto in notturna mi ha portato in Svezia poi, attraversandola tutta, sono giunto in Finlandia; da lì in Norvegia e, finalmente, tramite il tunnel stradale sotterraneo e subacqueo, sono arrivato fino all’isola Mageroya, dove si trova Capo Nord. Sono rientrato in Italia in ottobre, dopo tre settimane di viaggio”.

Fonte immagini: www.instagram.com/test_sociale

Bagaglio: che cosa ha portato con sé?
Bagaglio ai minimi termini, per fare spazio ad una tanica di miscela extra da 5 litri, ricambi vari e olio per fare la miscela”.
E le soste, per mangiare e dormire?
Saltavo il pranzo, facendo solo mini-spuntini, nelle tappe per rifornire il Ciao: ogni 70/80 km circa, 3 o 4 volte a tappa. La sera o dormivo come ospite da privati, tramite un sito di accoglienza, oppure mi fermavo in ostelli e alberghi lungo il percorso; la sera, cenavo nei pub o cucinavo qualcosa negli ostelli”.
Ci regala qualche aneddoto? Sicuramente ha suscitato sorpresa e simpatia lungo le strade…
“Durante tutto il percorso in Italia gli automobilisti mi riconoscevano e mi salutavano; lungo la strada ne sono successe di tutti i colori. La cosa più strana fu una sera che, giunto in un albergo che non aveva il parcheggio, mi dissero che avrei dovuto lasciare il mio Ostinato per strada. Dopo vari tentativi sono riuscito a convincere la receptionist a sistemare il motorino all’interno della vetrina di un negozio che era al piano terreno dell’albergo”.

Marco Tenerini – Official instagram clip video – Sosta forzata nella foresta:
www.instagram.com/p/CjyRtDqANrW

Qual è stato il momento più difficile?
“Ho bucato in mezzo ad una foresta e, dopo ore, durante le quali tentavo di cambiare la camera d’aria - ne avevo due di scorta, ma entrambe sii sono rotte - ho dovuto chiedere aiuto a dei camperisti, i quali hanno caricato me e il mio Ciao, portandoci nella città più vicina. Da lì, grazie a vari aiuti e indicazioni, sono giunto ad un’officina alquanto particolare, aperta appositamente per aiutarmi da un team di ragazzi, eccezionalmente gentili”.
E quale è stato il momento più esaltante, quando ha capito che avrebbe raggiunto la meta…?
“Il momento più bello di tutto il viaggio è sato senza dubbia ammirare l’aurora boreale, che ho ‘incontrato’ proprio durante la mia prima notte in Norvegia. Ero in un campeggio vuoto, e sono andato in riva ad un lago per cercare il buio, e lì, nella totale solitudine io e il mio Ciao Ostinato, ci siamo goduti uno spettacolo incredibile”.

Come si è comportato il suo Ciao come compagno di viaggio? Ed ora che ne farà?
“Il Ciao è stato eccezionale, ed anche quelle poche volte che si è fermato è stato sempre possibile ripararlo in autonomia. Mi piacerebbe che potesse essere ospitato per un periodo al Museo Piaggio di Pontedera. Poi troverà posto su un piedistallo nel mio salotto, in attesa della prossima avventura”.
La sua impresa ha anche un risvolto benefico, promuovendo una raccolta fondi per l’ospedale pediatrico Meyer di Firenze…
“Si, infatti, molti mi chiedevano un ricordo del viaggio, per cui ho deciso di realizzare del merchandising dedicato, tramite un sito di ‘print on demand’; e devolverò il ricavato di questa iniziativa al Meyer di Firenze”.
Ha già in mente un altro viaggio?
“Si, ho mille idee per i prossimi viaggi; il mezzo potrebbe essere di nuovo il Ciao, oppure un altro ma dipenderà dalla distanza che voglio percorrere. Comunque, una delle linee che guida i miei viaggi è che senza fatica non c’è gioia. Mi spiego meglio: se avessi raggiunto la Norvegia in aereo, in poche ore avrei certo potuto vedere l’aurora boreale e Capo Nord, ma senza dubbio non avrei provato la stessa gioia che ho provato raggiungendo i miei obiettivi dopo molti giorni di sacrifici e di fatica”.

Marco Tenerini ha documento il suo viaggio con dirette quotidiane sui suoi profili social, Marco Tenerini su Facebook e test_sociale su Instagram.