logo piaggio wide
VIAGGI

VIAGGIO DI NOZZE ON THE ROAD

DANIELE E CRISTINA: UNA COPPIA IN MOTO GUZZI
FINO A NORDKAPP, SOGNANDO CALIFORNIA TOURING

L’email è arrivata alla redazione di Wide: “In occasione del nostro viaggio di nozze, tra luglio e agosto 2017, io e mia moglie abbiamo compiuto un ride di 9.000 km dalla Tuscia a Nordkapp e ritorno, in sella ad una Moto Guzzi V7 750, attraversando Austria, Germania, Danimarca, Svezia, Finlandia, entrando quindi nel Circolo Polare Artico, risalendo in Lapponia per poi scendere attraverso i fiordi norvegesi. Abbiamo scritto un diario di viaggio, lungo 34 giorni (con foto e video gopro), pubblicato sul giornale online La Fune.eu, curato da mio cognato Roberto Pomi. Qui il link: www.lafune.eu/i-diari-della-motocicletta-nordkapp-guardando-in-faccia-il-polo-nord”.

Le originalissime fedi nuziali di Daniele e Cristina, e il “logo” del loro viaggio di nozze in Nord Europa: il 22 luglio è il giorno del matrimonio. “Just Married” è la scritta sul parabrezza della loro MG V7, chiamata “la Poderosa”.

Chi ci ha scritto è il dottor Daniele Zinghinì (Psicologo, Neuropsicologia Clinica, Specializzando in Psicoterapia Cognitiva), appassionato di moto e di viaggi. L’abbiamo intervistato.
COMPLIMENTI PER LA BELLA AVVENTURA: DA DOVE E’ PARTITA?
“Da Tuscania, dove abitiamo io e mia moglie Cristina Pomi, anche se io sono originario di Iodi Tuscania (Viterbo) e Cristina di Viterbo. Abbiamo entrambi 32 anni”.
PARLATECI UN PO’ DELLA VOSTRA MOTO GUZZI…
“E’ una MG 750cc del 2009, comprata usata con soli 1.000 km quattro anni fa”.
UN COMMENTO SU COME AVETE VIAGGIATO CON LEI…
“Abbiamo viaggiato benissimo: la sensazione di guida è piacevolissima; anche Cristina, che viaggiava come passeggero, non si è mai…lamentata! Certo, sotto la pioggia e il vento, aver avuto le protezioni alle mani e alle ginocchia sarebbe stato più confortevole per me… Comunque avevo dei buoni guanti e l’abbigliamento adatto ad affrontare il viaggio con una naked. Sulle autostrade danesi, tedesche e svedesi la mia MG non si è dimostrata meno di altri blasonati marchi da Gran Turismo. Anzi. Anche negli infiniti tornanti norvegesi, intorno ai suoi fiordi, il piacere era al massimo ed il feeling di guida ottimo. Devo dire che anche nei tratti non asfaltati andava benissimo, percorrendo ottimamente le strade sconnesse. I complimenti ci arrivavano da tutti. Primi fra tutti i bmwisti con i loro GS (ci guardavano come fossimo ‘eroi’), ma anche da tanti altri motociclisti con grosse moto, e ci davano ancora più forza di andare avanti facendoci sentire ‘speciali’ in quanto stavamo affrontando un viaggio così importante con una moto così piccola… L’unica pecca era il sound della moto: per me è musica ma…. le renne scappavano già da lontano al nostro avvicinarci…!”.

AVETE GIA’ IN MENTE LA META DEL VOSTRO PROSSIMO VIAGGIO IN MOTO?
“Tra le diverse alternative c’è Samarcanda oppure il giro del Portogallo, dipende dal budget che avremo racimolato per il prossimo giugno 2018”.
CON QUALE MOTO GUZZI DELLA GAMMA ATTUALE LO FARESTE?
“Sono particolarmente affezionato alla serie ‘piccola’: quindi direi V7 III Special, però il top del viaggio sarebbe in sella ad una MG California Touring 1400”.

IL RACCONTO DELLA TAPPA DI ARRIVO A NORDKAPP (a cura di Roberto Pomi, 4 agosto 2017). I diari della motocicletta – Nordkapp, guardando in faccia il Polo Nord.
Oggi è il grande giorno, quello che ci vedrà coronare il sogno di ogni motociclista: l'arrivo a Nordkapp, il punto più a nord dell'Europa continentale.
Leggendo un articolo in un blog scopriamo che solo il 9% dei centauri riesca nella coraggiosa impresa e, dopo aver letto questa statistica, ci siamo un po’ spaventati ma noi ci crediamo e abbiamo fiducia nella Poderosa. Si parte. Ore 8:30, mentre i finlandesi (come gli svedesi) sembrano non svegliarsi mai, a noi tocca una levataccia, ci aspettano circa 450 km. Fuori piove.

Fa freddo, 15 gradi e vento gelido. Si percepiscono 5 gradi. Dobbiamo lasciare la nostra baita con sauna inclusa (dovevano inventarsi pur qualcosa per convivere con quest’aria artica!) e metterci in viaggio rotta Nordkapp. Il paesaggio artico è surreale e silenzioso a ogni ora in cui lo attraversi e le renne sono le padrone di ogni spazio, carreggiata inclusa.

Gli ultimi 50 chilometri della Finlandia cambia il paesaggio, siamo in mezzo alla foresta lappone e al nulla per un tratto di 90 chilometri di strada. Dall’asfalto si passa alla terra (ebbene sì la poderosa ha superato anche la prova offroad). Grandi lavori di ampliamento sono in corso, c’è da svicolare via tra gru e mezzi spaziali e poi macchine provenienti dall’altro senso di marcia, tutto in autogestione. La strada è un continuo sali e scendi, sembra un lunghissimo tappeto sbattuto nell’aria dal vento. Il passaggio in Norvegia è quasi anonimo. Sono più i cartelli della Finlandia che lasci che quelli di welcome. Un semplice Norge decreta ufficialmente la nostra nuova conquista.

Si avvicina la sfida: percorrere la Artic Road che conduce a Nordkapp senza cadere in prigionia della nebbia. Entriamo nell’isola di Magerøya attraverso il tunnel più lungo e profondo al mondo, 8 chilometri di lunghezza e 212 metri sotto il fondale del mare Glaciale Artico. Usciamo dal tunnel, dove troviamo 10 gradi e scopriamo che la fortuna è dalla nostra parte. Nonostante la delusione dei molti riders che tornavano dalla meta nordica, noi troviamo un bel sole e cielo sereno che ci ha fatto scorgere dei paesaggi maestosi. Forse Dio, o chiunque esso sia, avrà iniziato a dipingere il mondo da qui, poi come un foglio che sembra stringersi negli spazi ha iniziato a ridurre i paesaggi fino alle nostre piccole colline italiane.

Le renne sono dei compagni costanti del nostro viaggio, molto socievoli, passeggiano spensierate lungo la strada e sembrano non curarsi affatto delle auto. Un cartello ci avvisa che mancano solo 5 chilometri e iniziamo a sentire la pelle d’oca, non solo per il freddo, l’adrenalina sale e vorremmo urlare di gioia dentro il casco ma ci tratteniamo, quasi per scaramanzia, aspettando di aver raggiunto la meta. Un cartello blu con sopra scritto “Nordkapp” ci dà il benvenuto, davanti l’orizzonte, il cielo azzurro e il mare artico sotto uno strapiombo di 307 metri di altezza. Ce l’abbiamo fatta. La cosa rara è stata scorgere l’orizzonte all’arrivo, e il paesaggio intorno, senza l’onnipresente nebbia per 20 minuti circa. Giornata fortunatissima! Siamo arrivati dopo 4.000 chilometri al 71° 10′ 21″ di latitudine nord, Capo Nord!”.

IL REPORTAGE COMPLETO SUL GIORNALE ONLINE LA FUNE/SEZIONE “DIARI DELLA MOTOCICLETTA”.
www.lafune.eu/diari-della-motocicletta