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100 ANNI MOTO GUZZI – ON THE ROAD MEMORIES

1949 MILANO-OSLO: L’IMPRESA DEGLI SCOUTS SU 25 GUZZINI

Fonte immagine “La Freccia rossa della Bontà” Scout: www.facebook.com/frecciarossascout

IL RAID, CHIAMATO “FRECCIA ROSSA” DAL COLORE DELLE LIVREE DELLE MOTO GUZZI 65CC, PORTAVA UN MESSAGGIO DI PACE ATTRAVERSO L’EUROPA DEL DOPOGUERRA A FAVORE DEI BAMBINI, IN OCCASIONE DEL 20° WORLD SCOUT MEETING

Aprile 2021 - Moto Guzzi quest’anno compie 100 anni (1921-2021) e si celebra anche il 75° anniversario del Guzzino, storico modello del brand di Mandello del Lario. Vale, in questa doppia occasione, ricordare il raid motociclistico Milano-Oslo, organizzato nell’estate 1949 dal presbitero, educatore e scrittore don Carlo Gnocchi (1902-1956), in collaborazione con gli scout milanesi guidati da don Andrea Ghetti.

Estate 1949: gli Scouts milanesi sulle Moto Guzzi attraversano Parigi lungo gli Champs-Élysées

L’impresa fu chiamata “La Freccia Rossa”, per via del colore dei venticinque “Guzzini” da 65cc che, in quell’estate del Dopoguerra, partirono dal capoluogo lombardo verso la Scandinavia. Disseminando pensieri di pace ai popoli europei lungo oltre 1.900 chilometri, in nome delle innocenti vittime della guerra da poco terminata:soprattutto bambini, rimasti orfani o mutilati, aiutati dalla federazione pro-infanzia di don Gnocchi.

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Fonte “La Freccia rossa della Bontà” Scout: www.facebook.com/frecciarossascout

Il 17 luglio 1949, dunque, 25 Motoleggere Guzzi 65cc partirono rombando, dietro una MG Airone con due tecnici Moto Guzzi e motocarro Ercole al seguito, per i viali di Milano: direzione Skjåk (Norvegia). In sella gli scout del Clan “la Rocchetta” dell’Asci Milano 1 e altri provenienti da tutta la Lombardia. L’occasione era il “World Scout Moot”, l’incontro quadriennale per i giovani tra i 16 e i 20 anni del movimento. Era il primo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale: il “moot” (incontro, derivato da “meeting”) della riappacificazione. All’epoca l’impresa fece scalpore: condurre dei ragazzi, molti dei quali non erano mai saliti in moto prima, per centinaia e centinaia di chilometri attraverso l’Europa, su strade dissestate, tra le macerie della guerra, era quantomeno temerario.

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A Skjak (Norvegia) c’è il monumento a ricordo della Freccia Rossa del Rover Moot, inaugurato nel 2019, per ricordare i 70 anni dell’impresa.
Fonte “La Freccia rossa della Bontà” Scout: www.facebook.com/frecciarossascout

Esaltato dall’opinione pubblica e dalla stampa, e supportato da aziende tra le quali Moto Guzzi, il “Raid Milano-Oslo” fu un successo: portò un messaggio di pace e fratellanza fra le nazioni che fino a qualche anno prima si erano odiate e combattute, e fu anche un gesto “profetico” verso un’idea di Europa “unita” che allora muoveva i primi passi.

STORIA E PROTAGONISTI IN UN LIBRO, CON PREFAZIONE DI FEDERICA MOGHERINI

Qualche anno fa, un gruppo di Rover e Scout dell’Agesci, il Clan Zenit Busto Arsizio 3, ha incontrato alcuni testimoni di quell’impresa, raccogliendo interviste e materiale inedito come foto, cartoline, giornali e lettere, ora racchiusi in un volume – intitolato “La Freccia Rossa. 1949: diario di un’impresa scout attraverso l’Europa” – curato da Federica Frattini, con Andrea Padoin e Piero Gavinelli (TiPi Edizioni, 2015). Il libro fu presentato nella Sala Alessi di Palazzo Marino a Milano, salutato con approvazione da Federica Mogherini, con patrocinio del World Organization of Scout Movement e contributo della Fondazione Don Gnocchi. La pubblicazione vuole rinnovare una prospettiva di impegno civile e una visione di pace, di cui c’è un gran bisogno anche oggi.

Nella prefazione del libro Federica Mogherini, allora Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Vicepresidente della Commissione Europea, scrive: “Sono passati sessant’anni da quando l’Europa unita ha mosso i primi passi…per la prima volta i popoli del nostro continente si trovavano a condividere lo stesso desiderio: mai più guerra in Europa. L’integrazione europea è la risposta a quel desiderio. Lo stesso desiderio che spinse gli scout della vicenda raccontata in questo libro, insieme con le loro guide, a mettersi in viaggio nel cuore ferito dell’Europa. Una piccola carovana rossa che attraversa città fatte di macerie e foreste ancora carbonizzate…che esperienza incredibile dev’essere stata, per i venticinque ragazzi della ‘Freccia rossa della bontà’, poter incontrare i loro coetanei francesi, tedeschi, norvegesi…lavoravano insieme per la pace. Era un viaggio simbolico, ma con un obiettivo molto concreto: aiutare i più piccoli e i più indifesi della società, i bambini mutilati di guerra.

Fonte immagini ed estratto prefazione:

Mi colpisce anche che in quel loro viaggio abbiano incontrato i vertici del Consiglio d’Europa, che era nato da pochi mesi appena. Era chiaro già allora che solo la cooperazione tra tutti i nostri paesi poteva evitare una nuova guerra. Leggere questa storia fa capire com’è nata la nostra Unione. E ci ricorda che tutti quanti possiamo dare il nostro contributo. Quei ragazzi avevano diciotto anni o poco più. Non hanno aspettato di diventare ‘grandi’: si sono messi in moto (letteralmente, ndr). Sapevano che la pace è una responsabilità di tutti. Oggi come settant’anni fa”.

WIDE REWIND: BUON COMPLEANNO GUZZINO!
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