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BY 02/14

RICORRENZE: “SAMU 84” COMPIE 30 ANNI

SAMUELA DE NARDI
CENTAURA VINCENTE CON APRILIA

Classe 1984, look da modella, nel 2005 è stata la prima donna straniera a correre alla “8 ore” di Suzuka, in Giappone, gara del Campionato del Mondo Endurance, vincendo nella classe Stockbike. Con la RSV 1000 quell’anno dominò anche il Campionato Europeo Femminile

E’ stato un evento storico per il motociclismo mondiale: per la prima volta una donna non giapponese ha partecipato alla “8 ore di Suzuka”, all’edizione che si è corsa il 31 luglio 2005, sul celebre circuito di Formula 1. Tra le competizioni motociclistiche più famose del mondo, nata nel 1978, la “8 ore” è un appuntamento che richiama nel week-end di gara 250.000 spettatori.

Oltre all’enorme pubblico che vi accorre, la “8 ore” (tanto, appunto, dura la competizione), gara del Campionato del Mondo Endurance, deve la propria fama all’accanimento con cui le case giapponesi si combattono per vincere in casa, schierando prototipi mostruosi e i migliori piloti. Il tutto con un clima torrido e una umidità altissima, che mette a dura prova sia i piloti che i mezzi, entrambi raffreddati con massicce dosi di ghiaccio secco ad ogni sosta ai box.
Aprilia partecipò con una RSV 1000 del Team Aprilia Motociclismo, ed accanto al pilota Daniele Veghini e al giornalista di Motociclismo Federico Aliverti, decise di dare fiducia alla giovane pilota Samuela De Nardi. Nata a Castelfranco Veneto il 19 marzo 1984, Samuela inizia a correre in minimoto a 4 anni; dopo essersi dedicata al motocross, nel 2000 arriva tredicesima assoluta nel Challenge Aprilia 125, mentre l’anno dopo vince la classifica assoluta del Trofeo Alpe Adria 125. Poi debutta nel 2003 con una Aprilia Tuono 1000, concludendo quarta nella prova del Campionato Europeo Endurance di Rijeka (in coppia con Stefano Cordara) e terza nel Campionato Italiano femminile. A fine stagione Aprilia la premia con un contratto come pilota ufficiale, consentendole di disputare il trofeo Superbike al MotorShow con la Aprilia SXV campione del mondo Supermotard.
Nel 2005 passa alla RSV 1000 Factory, vince il Campionato Europeo Femminile ed è seconda in quello Italiano; questi brillanti risultati convincono Aprilia ad affidarle la grande opportunità di Suzuka. Era, appunto, la prima volta che una motociclista straniera partecipava a questa competizione, e l’apparire del suo nome nella lista degli iscritti, per di più su una ammiratissima moto italiana, scatenò i media giapponesi, complice anche l’indubbia avvenenza della bionda ragazza veneta.
“Sono molto felice – raccontò allora Samuela alla vigilia della competizione – la 8 ore di Suzuka è una gara mitica, e poterla disputare a 21 anni è un grande onore. Aprilia mi ha chiesto di intensificare la preparazione in vista di una competizione così pesante. Ad una gara dell’europeo a Rijeka, prima di confermarmi l’impegno, mi hanno lasciato apposta senza benzina nelle prove libere, per vedere se ero in grado di spingere sotto il sole e con la tuta la moto RSV fino ai box per un paio di chilometri. Nelle gare Endurance in caso di caduta o guasto il pilota, infatti, è obbligato a riportare la moto in pit lane senza nessun aiuto. Noi corriamo nella categoria Stockbike, ossia moto strettamente derivate dalla serie. Su 76 equipaggi iscritti ci sono solo tre moto non giapponesi (tra cui la nostra Aprilia), solo otto team europei, di cui due italiani e…una sola donna! La moto è la stessa con cui corro l’Europeo femminile. Per quanto riguarda il risultato, in gare così lunghe ogni previsione è impossibile, ma abbiamo la migliore bicilindrica: la RSV ha già ampiamente dimostrato di essere molto competitiva tra le stock, sia a livello italiano che europeo. La cosa che mi spaventa di più sono invece i piloti giapponesi: girano da una vita a Suzuka, conoscono la pista in ogni centimetro e vivono solo per questa gara per la quale sono pronti a tutto. Mi dicono sia uno shock per gli europei come noi che si presentano in Giappone la prima volta, soprattutto nei turni iniziali di prove dove mentre noi impariamo guardinghi la pista, peraltro estremamente veloce, ti passano da ogni parte senza mai chiudere il gas. Ma sono fiduciosa di imparare presto il tracciato e fare una buona figura”.
Samuela fece “una buona figura”, vincendo nella categoria (primo posto di classe insieme con Aliverti e Veghini) e l’anno dopo, nel 2006, guadagna un contratto e diventa la prima pilota legata ad Aprilia da un accordo ufficiale. Quell’anno “Samu” fu occupata nelle corse per moto derivate dalla serie e a difendere il titolo europeo in sella alla sua RSV 1000.
Si è poi rinnovata la collaborazione di Aprilia e Samuela De Nardi anche per la stagione sportiva 2007, con la pilota impegnata nei campionati femminili moto Italiano ed Europeo, sempre su moto ufficiale Aprilia RSV 1000. Un sodalizio confermato per la quarta stagione, che ripagò Samuela di un 2006 compromesso da una tendinite, risolta con un intervento chirurgico, che non le ha comunque impedito di arricchire il suo personale palmarès con una perentoria affermazione a Rijeka e di segnare il nuovo record di velocità sul circuito Grobnik di Fiume. La stagione 2007 è stata l’ultima appassionante avventura con Aprilia. Marchio vincente, come lei che è entrata di diritto nella storia del motociclismo femminile.
Buon compleanno “Samu 84”!