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CULTORE DI STORIA DEL VESPISMO E COLLEZIONISTA

IL GUZZISTA INNAMORATO DI VESPA: ANDREA FIORE, AUTORE DEL LIBRO “70 ANNI DEL VESPA CLUB PONTEDERA”

Giugno 2024 (G.T.) – Andrea Fiore è una di quelle persone (rare) che intravede opportunità anche nelle situazioni critiche riuscendo a trasformarle in azioni positive. E questa è la sua storia. Ha 53 anni, è Pontederese, sposato con Federica; hanno un figlio diciassettenne, Alessandro. E in famiglia c’è lo zio Giovanni Fiore, che ha lavorato per anni nel settore Sperimentale della Piaggio. Andrea è imprenditore nel settore noleggio veicoli (‘Vespa Rent’): “Quando eravamo confinati in casa per la pandemia – spiega – che peraltro aveva causato problemi di lavoro a molti, decisi di cambiare e così Vespa è diventata anche protagonista della mia professione!”.

Andrea Fiore con la moglie Federica e in vari raduni in Vespa. Photo courtesy.

Racconta Andrea: “Sono nato Guzzista (V35 Custom). Durante una convalescenza, erano i primi anni Novanta, mi sono detto che, come Pontederese, non potevo non avere una Vespa: così ho recuperato un modello vintage, VNB5 del ’63; durante la fase di restauro ho conosciuto tanti personaggi, esperti ed appassionati del mondo del Vespismo. E così mi sono innamorato della mitica Vespa, pur continuando ad essere anche un Guzzista. Negli anni ho avuto vari modelli, attualmente ho sei Vespa, tra cui una Primavera 125 rossa, una nuovissima Primavera 125 (RED) del 2024 con la quale mi muovo per Pontedera, una PX 125 dell’83, una ‘Faro Basso’ del ’51, pezzo da collezione acquistato proprio a Pontedera; e oltre e 30 ciclomotori Ciao, altro veicolo Piaggio di grande tradizione che mi ha ispirato a fondare il Ciao Club Pontedera, di cui sono segretario. La sede è in viale Italia, con ampia collezione di veicoli, memorabilia e oggetti, che raccolgo curiosando tra garage e solai di amici, parenti, conoscenti”.

Andrea Fiore, in perfetta tenuta da bersagliere ‘vintage’, durante un “concorso di eleganza”, in sella alla “Faro Basso” del 1948, di proprietà di Gian Domenico Rancadore, rinvenuta in una soffitta nel centro di Roma, completamente smontata, è stata poi rimontata con tutti i suoi pezzi originali. “E’ una Vespa conservata non restaurata – puntualizza – ossia con la carrozzeria originale in ogni componente; per i veri collezionisti il restauro (sabbiare e ridipingere la scocca) è un sacrilegio”. Nell’ambiente, la tendenza di mantenere le livree dei veicoli storici come in originale si chiama RAT Style. Photo courtesy.

Continua Andrea: “Diventato Vespista, mi sono iscritto al Vespa Club di Pontedera, di cui sono consigliere e direttore storico; e sono presente anche nel consiglio del Moto Club Pontedera”. La sua passione per i motori, così come la sua conoscenza e competenza (oltre che messa a frutto nel suo lavoro), è ampia e spazia senza porsi limiti. E ricorda di aver conosciuto Umberto Masetti, “a Maranello, mi fece anche l’autografo; fu un grande pilota, su Gilera 500 vinse il Motomondiale nel ’50 e nel ’52… la sua prima vittoria in gara fu nel 1947 alla guida di un Guzzino...”.
Tornando a Vespa, Andrea annota: “La passione per il mezzo, soprattutto per chi come me lo guida tutti i giorni, sfocia nelle persone, e la storia di ogni Vespista è personale, speciale, non da tenere per sé ma da condividere con gli altri”. Una passione che da quasi 80 anni unisce anche le generazioni, trasmessa di padre in figlio.

Padri e figli & Vespa: sx, Andrea Fiore e il figlio Alessandro; nella foto a destra, Andrea è con l’amico Vespista Gian Domenico Rancadore e il figlioletto Giacomo. Photo courtesy.

Copertina (realizzata da Foto Silvi) e retro del volume di Andrea Fiore, pubblicato nell’aprile 2024.

UN LIBRO RICCO DI RICORDI E DI EMOZIONI. Ecco che, mettendo insieme passione ed esperienza, conoscenza e desiderio di non disperdere il grande patrimonio di documenti, immagini e notizie raccolti in oltre trent’anni, ad Andrea Fiore viene una grande idea: raccogliere tutto in un volume “celebrativo” per i 70 anni del Vespa Club Pontedera (1953-2023). Dice Andrea: “Pensate che, a causa del grande alluvione nel novembre del 1966 (piena dell’Arno, con gravi danni da Firenze a Pisa, ed esondazione del fiume Era a Pontedera, con acqua e fango che invasero tutto, Piaggio compresa) andarono persi documenti e notizie storiche, anche del Club”. Ha proposto il progetto al consiglio direttivo del Vespa Club Pontedera (che l’ha accolto con entusiasmo), e Andrea si è messo all’opera e in meno di due anni ha realizzato il volume, in gran parte fotografico, e pubblicato nell’aprile 2024 in coincidenza con il grande evento Vespa World Days, che si è tenuto per la prima volta a Pontedera.

A PONTEDERA, ALLA VESPA,
A CHI L’HA COSTRUITA,
A CHI LA AMA

La dedica che apre il libro di Andrea Fiore.

Commenta Andrea: “Il libro è un omaggio per i soci del Vespa Club Pontedera, consultabile dagli appassionati nella nostra sede, a due passi dal Museo Piaggio. È stato bello fare interviste, raccogliere materiali, raccontare ai nipoti le gesta Vespistiche dei nonni, fissare nel libro persone, eventi e cultura del territorio. Il complimento più bello? Gli amici d’infanzia che mi conoscono come uomo pratico sono rimasti sorpresi: ‘tutto ci aspettavamo da te, meno che diventassi un autore!’, mi hanno detto”. Le 150 pagine raccontano la nascita del club e il suo sviluppo, intrecciandosi con le vicende cittadine, i personaggi, gli eventi Vespistici, con molti documenti e immagini d’epoca (anche emerse da album privati). La lunga lista di ringraziamenti a quanti hanno collaborato alla realizzazione dell’opera (tra cui Archivio Storico della Fondazione Piaggio, Sezione Fotografica del Circolo Piaggio, Claudio Mangini e Alessandro Lanzarini) testimonia, come scrive l’autore “che questo bellissimo movimento di persone… tramanda alle generazioni future tanti valori positivi, primo fra tutti l’amicizia”.

DEBUTTO AL MUSEO PIAGGIO. 15 giugno 2024 – Evento nell’Auditorium del Museo Piaggio di Pontedera per la presentazione del libro “70 anni del Vespa Club Pontedera”, scritto da Andrea Fiore, consigliere e direttore storico del sodalizio della città della Vespa, in occasione del 70° anniversario del club (1953-2023). Erano presenti il Presidente del Vespa Club d’Italia Roberto Leardi, il Presidente del Vespa World Club Mauro Calestrini, il Conservatore del Registro Storico Vespa Luigi Frisinghelli, il Presidente della Fondazione Piaggio Riccardo Costagliola, e Marco Manzoli, Segretario Generale del Vespa World Club. Ospiti d’eccezione Maria e Paola D’Ascanio, due delle tre nipoti del geniale Corradino.

E ancora, ex Presidenti del V.C. Pontedera e numerose figure di collaudatori Piaggio tra gli anni Sessanta e Novanta. L’ora e mezza della presentazione condotta da Eugenio Leone (Vicepresidente ANCI-Città dei Motori), è scivolata via veloce, tra tanti ricordi e aneddoti.

Significativa la presenza anche di rappresentanti del Vespa Club San Vincenzo (Livorno) e del Vespa Club Il Ponte Mediceo di Ponte a Cappiano (Firenze), che hanno posato tenendo in mano una copia dei rispettivi volumi storici, editi negli anni passati, assieme a Roberto Leardi (per il Vespa Club Roma) e Luigi Frisinghelli (per il Vespa Club Rovereto), oltre ovviamente a Luca Cervelli (presidente Vespa Club Pontedera): questi club sono stati riuniti proprio per testimoniare l’importanza della ricerca storica dei sodalizi Vespistici affinché rimanga la memoria delle attività svolte nei decenni. Un patrimonio da trasmettere alle giovani generazioni di Vespisti.

(Fonte notizia evento al Museo Piaggio: Vespa Club d’Italia.it; si ringrazia per la collaborazione Alessandro Lanzarini; foto di Stefano Cannito).