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CORPORATE

PILLOLE DI STORIA – MOTO GUZZI

GENERAZIONE V7

Febbraio 2021 - Nel 1967 il mercato motociclistico fu scosso dall’apparizione della prima maxi-moto italiana: era nata la Moto Guzzi V7. Sintesi del genio di Giulio Cesare Carcano, la V7 segnò il debutto del bicilindrico trasversale a V di 90° dotato di una cilindrata di ben 703cc, valore record per l’epoca.

Sx: Moto Guzzi V7 700 del 1967, dx: Moto Guzzi V7 III Anniversario del 2017, modello celebrativo per i 50 anni dal lancio della prima V7.

Accolta con straordinario successo di critica e di pubblico, la V7 ha promosso l’immagine del marchio nel mondo, attraverso la fama di una moto di prestigio, confortevole ed elegante oltre che affidabilissima. Per molti proprietari è stata l’espressione di una parte importante della loro vita, quella legata ai ricordi di gioventù, di viaggi e amicizie, in un periodo storico tra i più fulgidi del marchio.

Nel 1969 i tecnici della casa di Mandello del Lario aumentarono la cilindrata del loro bicilindrico trasversale a V di 90° da 703 a 757cc, ottenendo un sensibile incremento delle prestazioni massime pur senza minimamente intaccarne la proverbiale fama d’affidabilità e robustezza che aveva decretato il successo della V7 sul mercato e presso i corpi di polizia di mezzo mondo. Consapevoli del potenziale raggiunto da questo propulsore, la Moto Guzzi decise di pubblicizzarne i risultati allestendo un prototipo carenato della V7 Special motorizzato con il nuovo motore da 757cc che, nel giugno e ottobre dello stesso anno, sull’anello d’alta velocità della pista di Monza, stabilì numerosi primati tra i quali quello sulla distanza dei 100 km completati alla velocità media di 218,426 km/h e dei 1000 km percorsi alla media di 205,932 km/h.

(Museo Moto Guzzi, Mandello del Lario, foto d’archivio).

Nessuno all’epoca si attendeva simili risultati da un mezzo derivato da una moto dichiaratamente turistica quale era la V7 Special, tanto che l’eco generato dall’impresa fu tale da spingere la Moto Guzzi verso la creazione di un modello sportivo in grado d’intercettare i favori di un pubblico nuovo rispetto a quello acquisito con le precedenti V7. Il compito fu assegnato a Lino Tonti, uno dei più geniali progettisti italiani, che sulle generose forme del motore da 750cc costruì un aderentissimo telaio in tubi al CrMo.

1971, fonte immagine:
www.motorcyclespecs.co.za

Bassa, lunga ed “acquattata” sulle sospensioni, la V7 Sport debuttò sul mercato con un inusuale accostamento cromatico ottenuto con il verde denominato “Legnano” delle sovrastrutture in contrasto con il telaio rosso, riservato ai primi 150 esemplari assemblati presso il reparto esperienza della Moto Guzzi e dotati di telaio in tubi al CrMo e di modifiche di dettaglio nella distribuzione e nell’accensione rispetto alle successive versioni dotate del telaio di colore nero. Dotata di un eccellente comportamento dinamico la V7 Sport impressionò il pubblico e la critica specializzata per esser stata la prima moto al mondo prodotta in serie in grado di superare la velocità massima di 200 km/h, un fatto portato all’onore delle cronache nel 1972 dalle più importanti riviste motociclistiche.

Archivio Moto Guzzi. Mandello del Lario: linea di assemblaggio del modello Moto Guzzi V7 Special 700cc, prodotta dal 1969 al 1972, poi sostituita dal modello V 850 GT.

ADV d’epoca, Stati Uniti, anni ’70 (click per ingrandire).

Nel 1970 la Moto Guzzi V7 Police vince, dopo una serie durissima di test, la selezione per entrare nella flotta della LAPD (Los Angeles Police Department). Per la prima volta una moto straniera conquista in America una commessa di fornitura per la Polizia, sconfiggendo, oltre al costruttore nazionale, la migliore concorrenza inglese. La notizia di queste Moto Guzzi in uniforme a stelle e strisce genera un grande interesse anche in Europa, rafforzando l’ottima reputazione che la V7 si è conquistata con le versioni 700 e Special. Dalle fotografie degli agenti della LAPD e della Highway Patrol è evidente però che si tratta Moto Guzzi V7 decisamente diverse da quelle normalmente in vendita: sella maggiorata, manubrio a corna di bue, pedane a piattaforma e una profusione di cromature.

Elementi che restituiscono allo stile della V7 un'immagine “americaneggiante” che piace e stimola una domanda tale da convincere la Moto Guzzi a produrla in serie nel 1971 con il nome di California, una storia parallela di successo lungo la quale, da allora, si sono alternate sette generazioni e quattro cilindrate (750, 850, 1000, 1100).

LEGGI ANCHE IL PRECEDENTE ARTICOLO DI WIDE MAGAZINE (2017).

MOTO GUZZI: L’ORIGINE DEL MITO V7

wide.piaggiogroup.com/articles/corporate/moto-guzzi-lorigine-del-mito-v7