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DALLA BAVIERA A PONTEDERA

DANIELE TORRESAN: “I MIEI VESPA WORLD DAYS 2024”

PIAGGIO HA COMPIUTO 140 ANNI E LI HA FESTEGGIATI IN OCCASIONE DEL RADUNO MONDIALE VESPA A PONTEDERA, DOVE DAL 1946 VIENE PRODOTTO IL MITICO SCOOTER. IL MOTOCICLISTA-GUZZISTA TORRESAN C’ERA, E REGALA AI LETTORI DI WIDE LE SUE RIFLESSIONI

Aprile 2024Articolo di Daniele Torresan. “Partecipare al Vespa World Days è un rito per chi possiede una Vespa, ma diventa un doveroso pellegrinaggio se l’invito arriva direttamente da Pontedera: è qui che si produce la Vespa, nel famoso stabilimento “2R” (che quest’anno compie 100 anni, ndr), ed è qui che è custodita la sua storia, nel rinnovato e bellissimo Museo Piaggio, il più grande museo motociclistico d’Italia.

Al richiamo hanno risposto oltre 30.000 vespisti che, da giovedì 18 a domenica 21 aprile, sono transitati in Viale Rinaldo Piaggio. Tra questi c’ero anche io (giunto in aereo dalla Baviera, ho noleggiato una Vespa all’aeroporto di Pisa) che, pur non essendo un Vespista DOC, attraverso il Vespa World Days di Mantova del 2014, ho definitivamente contratto, perlopiù in età tardiva, il virus per questo straordinario veicolo.

La Vespa piace a tutti. La Vespa ha la rara qualità di essere accolta da tutti, unisce e non divide, al contrario delle motociclette e di alcuni tipi di automobili. Accontenta i motociclisti, piace agli automobilisti, è ritenuta innocua dai ciclisti, non disturba i pedoni, non spaventa gli animali.

Non a caso nessuno si è lamentato dei rombanti scoppiettii generati dalle oltre 15.000 Vespa, in larga maggioranza a due tempi, ma anzi le strade da Pontedera a Peccioli, malgrado la temperatura più Valdostana che da Val d’Era, erano gremite di folla sorridente che salutava l’allegra carovana tra due ali di fumo azzurro.

La Vespa è scaltra. La scaltrezza della Vespa trova il suo apice nel mondo delle elaborazioni. Sebbene il codice della strada non ammetta modifiche tecniche e il costruttore declini ogni garanzia sui veicoli modificati, la maggior parte delle Vespa circolanti sono elaborate. Tuttavia, la sua immagine politicamente corretta fa si che il rischio di essere perseguiti dalla legge sia alquanto remoto ovunque, non solo in Italia. Di solito un poliziotto effettua il controllo sul Vespista e non sulla Vespa, anche se ostenta un motore da dragster, come la Vespa 50 Special che ho visto in parata con un cilindro TM da GP…

Ne consegue che il mercato delle elaborazioni sia tuttora florido, tanto che anche a Pontedera il Villaggio Vespa aveva come sponsor principali Pinasco e Polini, che esponevano motori da oltre 4.500 euro capaci di superare i 25CV.
Elaborate o no, ogni Vespa racconta molto del suo proprietario e di quello che vuol far sapere di sé, esattamente come in un profilo social. I viaggi, le esperienze, il carattere, le passioni, la provenienza e naturalmente l’appartenenza a un club.

La Vespa è ovunque. La struttura del Vespa World Club ha un proselitismo probabilmente superiore anche a quello di HOG di Harley Davidson. Nei cinque continenti il WVC raggruppa 63 Club nazionali, che a loro volta si compongono di club locali. Per esempio, il Vespa Club von Deutschland, fondato nel 1952, ha 200 club affiliati per un totale di 4.300 soci, ed ha organizzato il Vespa World Days otto volte, l’ultima nel 2017.
( vespaworldclub.org/national-clubs/germany)

I membri dei club sono riconoscibili da una fascia alta 20 cm che avvolge lo scudo della Vespa come fosse il corpo sinuoso di una miss in un concorso di bellezza. Indicano la città, la nazione e coinvolgono i soci nelle attività più svariate. I più funamboli partecipano alle gimcane acrobatiche, altri sfoggiano rari esemplari nel concorso di eleganza, mentre tutti possono partecipare al Vespa Trophy, che premia chi totalizza più chilometri sul suo road book, attraverso controlli a timbro effettuati presso le concessionarie Vespa.

La Vespa è un bestseller. Nel 2026 la Vespa compirà 80 anni e li festeggerà a Roma, laddove è iniziato il suo inarrestabile successo. Ancora oggi, in Italia, si vendono ogni anno circa 9.000 Vespa, malgrado il nostro sia principalmente un mercato di scooter a ruote alte. Non è così altrove, per esempio in Germania (nel 2023 ha conquistato il 50,1% di quota tra i 125) e in Svizzera è da sempre lo scooter più venduto, mentre in Austria ha il record di immatricolazioni (quasi 7.000 Vespa su circa 35.000 moto vendute nel 2023) davanti a Honda, KTM e Yamaha.

Andare in Vespa fa bene alla salute. Spero che, nel leggere queste mie modeste riflessioni, venga voglia a chi che ha una vecchia Vespa ferma in garage di metterci mano per farla ritornare al suo antico splendore, oppure di acquistarne una nuova, come quella commemorativa dei 140 anni di Piaggio, e magari partecipare alla prossima edizione del VWD che si terrà in Spagna a Gijón (Asturie) nel 2025.

Tuttavia, anche un qualsiasi giro fuoriporta con la Vespa è un efficace antistress, ci dà il tempo di osservare il mondo che ci circonda e di meditare. Inoltre, è anche economico e pratico. Insomma, andare ogni tanto in Vespa fa bene alla salute, parola di motociclista!”.
Daniele Torresan

Daniele Torresan con le sue due ruote vintage: una Moto Guzzi 1100 Sport e una Vespa PX.

Chi è Daniele Torresan. Daniele Torresan (55) vive in Baviera, a Landsberg am Lech (Germania), dove si occupa del rilancio di uno storico marchio motociclistico tedesco. Precedentemente è stato responsabile ufficio stampa e relazioni esterne in un’azienda motociclistica italiana. Forte il legame con il Gruppo Piaggio, dove ha operato (dal 2006 al 2015) dapprima come responsabile comunicazione di Moto Guzzi a Mandello del Lario, successivamente come addetto stampa del Gruppo. Tifoso del team Aprilia Racing in MotoGP, ha un debole per la storia, i numeri e le statistiche del mondo delle 2 ruote.